Il 27 giugno prossimo, in occasione della settima edizione di “Lux in nocte”, alle ore 21.30, si terrà la serata inaugurale per la scopertura del Pavimento introdotta da “un’opera luminosa” curata da Marco Nereo Rotelli che, con la sua cifra stilistica, capace di rendere visibile la parola come figura, ha ideato un percorso visivo dove arte, musica scrittura interagiscono dando voce alla facciata.
D’altra parte nel Duomo di Siena le parole si compongono come un mosaico sia nella facciata che nel prospetto. Nella facciata, che in questa notte sarà protagonista, le statue, raffiguranti Sibille, Profeti, simboli degli Evangelisti, concepite in origine da Giovanni Pisano dialogheranno fra loro per annunciare la venuta del Cristo grazie a una vergine ebrea. L’installazione luminosa proposta vuole rendere la facciata e l’interno della cattedrale con un percorso luminoso a suo modo inedito. Con la luce è possibile offrire una motivazione nuova al visitatore. Si va a guardare il pavimento del Duomo da tutto il mondo avendo cognizione di essere di fronte a qualcosa di unico. Le parole della Sibilla hanno sensi estesi e mettono in reale relazione l’interno con l’esterno. La meraviglia del Duomo di Siena si animerà così per una notte come una metafora viva, una pagina magica di poesia che induce alla bellezza.
A partire dal 27 di giugno fino al 31 luglio e dal 18 agosto al 28 ottobre, il pavimento resterà dunque scoperto per la visita al pubblico, ma con una nuova modalità di lettura che illumina le tarsie del tappeto marmoreo con inediti effetti cromatici. Il pavimento splenderà così di nuova luce grazie a un progetto di Opera Civita che, insieme all’Opera della Metropolitana, nel tempo, ha contribuito alla valorizzazione del Pavimento, a renderlo noto a tutto il mondo: la “meraviglia” della città di Siena, come avevano intuito gli artisti e i viaggiatori anglosassoni. Nella stampa della fine del XIX secolo il noto tappeto marmoreo è definito infatti The Wonder of Siena, ciò che ne attesta la fama e l’apprezzamento da parte degli “stranieri” nella visione della “fermentata policromia” (Henry James). Opera Civita, per il nuovo progetto di illuminazione si è avvalsa di nuove tecnologie elaborate da HERCO con il supporto di Unità C1.